L’Australia e la battaglia contro la plastica

La plastica è una delle cause principali di inquinamento poiché la biodegradabilità di questo materiale abbraccia un periodo molto lungo, compreso tra i 100 e i 1000 anni. Per evitare che l'inquinamento aumenti occorre riciclare in maniera corretta, seguendo l'esempio dell'Australia che, grazie ad alcune iniziative semplici ed efficaci, è riuscita a sensibilizzare i cittadini riguardo all'importanza del riciclo.

Le iniziative dell'Australia

L'Australia vanta un primato di eccellenza per quello che riguarda la qualità della vita facilmente verificabile passeggiando per le strade del Paese (per visitare l'Australia occorre dotarsi di un visto: visto ETA per l'Australia se si risiede in Brunei, Canada, Hong Kong, Malaysia, Japan, Singapore, Repubblica della Corea del Sud e Stati Uniti d’America).
Tra le varie iniziative pensate dal governo australiano ce ne sono due che saltano maggiormente all'occhio per la loro praticità.
La prima prende il nome di StormX e prevede l'utilizzo di apposite reti da sistemare nei tubi delle fognature. Queste reti hanno l'importante compito di catturare i diversi detriti che finiscono nello scarico fognario, sia provenienti da aree residenziali che portati dalla pioggia. La possibilità di raccolta delle reti è ottimale poiché, la piccola trama, permette di raccogliere rifiuti fino a 5 millimetri, oltre alle foglie che causano una diminuzione dei livelli di fosforo nelle acque e quindi inquinamento.
L'iniziativa, dopo essere stata testata in uno scarico fognario, ha preso campo in diverse zone poiché, dal primo test, è stato possibile verificare che le reti erano state in grado di raccogliere circa 360 chilogrammi di detriti.
Le reti vengono poi svuotate in appositi centri di smaltimento dove viene fatta la giusta ripartizione tra materiale riciclabile e non riciclabile.
Un'altra iniziativa lodevole proveniente dall'Australia è il progetto Return and Earn mediante il quale, per ogni contenitore di diverso materiale, come la plastica, introdotto in distributori pensati per l'occasione, vengono rimborsati dei soldi tramite bonifico paypal o vaucher.
Questa iniziativa ha raccolto gli entusiasmi di almeno trenta aziende e ha visto la disponibilità di varie strutture che metteranno a disposizione i container.

 

La riduzione del consumo dei sacchetti di plastica in Australia

L'Australia è riuscita a ridurre, in soli tre mesi, il consumo dei sacchetti di plastica grazie all'intervento della grande distribuzione che li ha tolti dal commercio.
L'iniziativa è partita da due colossi della grande distribuzione: Coles e Woolworth che, lo scorso anno, hanno tolto i sacchetti di plastica dai loro svariati store sparsi in tutto il territorio.
Questa iniziativa ha portato un risparmio notevole in termini di inquinamento; circa 1,5 miliardi di sacchetti, infatti, non sono stati dispersi nell'ambiente e soprattutto nel mare.
Ovviamente il cambiamento non è stato subito preso di buon grado dai cittadini che hanno risposto in maniera diversa. Una delle due catene ha infatti dichiarato di aver subito un rallentamento delle vendite durante i primi mesi dell'iniziativa mentre l'altra, per rialzare le vendite, aveva deciso di riutilizzare i sacchetti monouso di plastica, cosa che ha scaturito un forte disaccordo. Tuttavia, dopo i primi mesi, l'iniziativa ha preso campo sempre di più e i cittadini si sono abituati.

Come visitare l'Australia

Per visitare l'Australia è necessario munirsi di un visto specifico. Per ottenerlo è possibile rivolgersi a portali on-line che sbrigheranno tutte le pratiche per il rilascio dell'autorizzazione elettronica di viaggio in poco tempo.
I visti da richiedere possono essere diversi sia in base al Paese di provenienza (definito nel passaporto) che in base al motivo del viaggio.
Per quello che riguarda il primo punto si hanno due visti: visto ETA per l'Australia e visto eVisitor. Il primo deve essere richiesto da coloro che hanno un passaporto rilasciato dai seguenti Paesi: Stati Unidi d'America, Canada, Brunei – Darussalam, Hong Kong, Singapore, Giappone, Malaysia e Repubblica della Corea del Sud. Il visto eVisitor, invece, è per i cittadini facenti parte dell'Unione Europea. Entrambe le tipologie di visto hanno una durata di tre mesi.
Per quello che riguarda il motivo del viaggio, invece, potrà essere richiesto in visto turistico o il visto business. Il primo è legato al turismo e a visite a parenti o amici mentre il secondo comprende motivi lavorativi (anche la partecipazione a convegni, fiere o aggiornamenti). Potete trovare maggiori informazioni sui visti per l'Australia consultando la pratica guida predispota da Visto-Australia.it.

Conclusioni

L'Australia si pone come Paese molto attento al problema dell'inquinamento. Questo ha portato i vari funzionari di Governo a dare vita a iniziative utili alla lotta contro l'inquinamento provocato dalla plastica. Oltre a sensibilizzare i cittadini con il sistema Return and Earn, l'Australia ha inventato un sistema di raccolta dei rifiuti ottimale, che permette di risparmiare molto anche in termini di smaltimento.
Infine, un elemento molto importante che ha permesso la riduzione della plastica nell'ambiente, è dato dall'eliminazione dei sacchetti di plastica, banditi in molti luoghi commerciali.