Può capitare spesso, all’interno di un’azienda di produzione, di notare problematiche nella regolare attività di lavorazione. In alcuni casi la qualità del prodotto finito non rispecchia più gli standard richiesti dal cliente. Mentre in altre situazioni gli scarti aumentano più del dovuto, oppure si verificano delle interruzioni durante il processo di realizzazione a causa dei rallentamenti subiti dalle macchine usate. Quelle che abbiamo citato sono vere proprie anomalie che rappresentano un costo aggiuntivo per un’azienda e, nel lungo periodo, possono anche ledere l’immagine del proprio brand.
Per porre rimedio a questo problema bisogna prima di tutto individuare quali sono le cause scatenanti, che spesso partono da un problema specifico: le cariche elettrostatiche. Di seguito scopriremo che cosa sono e che tipo di effetti causino durante un processo produttivo svolto all’interno di diversi ambiti.
Occhio alle cariche elettrostatiche
Non sono necessariamente l’unica causa che provoca queste anomalie, ma sono il punto centrale dal quale partire. Parliamo di cariche elettrostatiche che solitamente sono difficili da individuare. Consideriamo che le anomalie di produzione tendono a variare in base al settore ma si manifestano attraverso malfunzionamenti o guasti. Va detto che un guasto, nel momento in cui viene identificato, richiede l’intervento di un tecnico che provvederà prontamente a sostituire il componente danneggiato. Quando invece ci si trova di fronte all’energia statica accumulata bisogna procedere con i piedi di piombo. Ciò significa che la macchina non ha alcun tipo di malfunzionamento, ma l’anomalia dipende da un processo più difficile da riconoscere e comprendere. Nel momento in cui si ha la certezza che il problema non sia correlato a una macchina, è possibile rivolgersi ai tecnici del settore. Le cariche elettrostatiche sono un fenomeno che si presenta nel momento in cui un corpo privo di carica, definito neutro, si polarizza e va ad accumulare energia durante il processo di lavorazione. Si tratta di un problema abbastanza comune nelle aziende in cui si usano le macchine automatiche, o dove si lavorano plastica, tessuti e altri materiali isolanti.
Come correre ai ripari e rimuovere il problema
Uno dei problemi tipici causati dall’accumulo di carica elettrica sono le scosse percepite dagli operatori. L’elettricità che non è scaricata a terra, tende ad agire su tutto ciò che si trova nei suoi paraggi: questo comprende il materiale lavorato, gli operatori dell’azienda ed eventualmente le macchine che vengono compromesse in termini di prestazioni. Non bisogna disperare poiché i problemi generati da questo tipo di cariche possono essere risolti installando una o più barre elettrostatiche. Il loro scopo è quello di neutralizzare l’accumulo eventuale di energia scomponendo gli atomi nell’aria in ioni positivi e negativi.
Per procedere con l’installazione di queste barre ionizzanti, che solitamente sono posizionate sulla macchina, è doveroso chiedere aiuto a tecnici specializzati. Attraverso un comodo sopralluogo sarà possibile verificare dove e come posizionare le barre capendo che tipo di sistemi sono richiesti per trattare ogni caso specifico. La consulenza di un esperto è necessaria non solo per l’installazione della barra ma per risolvere il problema effettuando anche dei test diretti.
Considerazioni finali
Agire repentinamente per isolare questo tipo di problema permette ad ogni azienda di evitare non solo il continuo rallentamento della produzione, con conseguente perdita di guadagni, ma anche di risolvere problemi di sicurezza. È vero che le scosse percepite non rappresentano da sole un danno potenziale ma diventano pericolose poiché possono danneggiare le apparecchiature e addirittura scatenare esplosioni, incendi e ferire membri del personale.