I rifiuti come una risorsa?

I rifiuti come una risorsa?

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Un’azienda consorziata a CARPI oramai da alcuni anni è stata intervistata da Innovazione Veneto in merito ad un nuovo progetto di gestione dei rifiuti in polipropilene.

Ormai i rifiuti dobbiamo considerarli sempre più un risorsa, ci spiega come opera il vostro centro?

“Il Centro Riciclo Vedelago – risponde la direttrice Carla Poli – è un impianto privato di selezione, valorizzazione e riciclo rifiuti che nasce nel 1998 per il territorio della Provincia di Treviso. Quando in quell’anno a seguito di nuovi decreti legislativi, il cosiddetto Decreto Ronchi, il servizio pubblico iniziava a pensare alla raccolta differenziata dei rifiuti, io e mio figlio Alessandro abbiamo capito che c’era bisogno di un impianto innovativo per dare forza al sistema della raccolta. E così abbiamo fatto, ci siamo dati da fare, abbiamo “fatto impresa” perché abbiamo creduto nell’idea. Tutto poi è successo velocemente, l’azienda è cresciuta molto, e nel 2004 dopo aver contribuito significativamente al raggiungimento di importanti obiettivi dei Comuni a noi conferenti i rifiuti della raccolta differenziata, abbiamo nuovamente percepito l’esigenza di un rinnovamento, di una innovazione. Abbiamo sviluppato una tecnologia innovativa, che incentiva fortemente il riciclo dei rifiuti plastici considerati fino ad allora rifiuto secco. Abbiamo assieme concretizzato ciò che personalmente avevo compreso in precedenti esperienze imprenditoriali e cioè che i rifiuti sono una risorsa! Ed è per questo che ai numerosi ragazzi che vengono in visita al nostro impianto, e mi chiedono se siamo un’azienda della green economy, rispondo “sì”, perché abbiamo smesso di pensare ai rifiuti in quanto tali e li abbiamo considerati materiali.”

Avete avviato progetti di ricerca?

“In questo momento abbiamo in corso 4 progetti di Eco Innovation finanziati dalla Comunità Europea: NUMIX – PRO-WASTWE – SUSCON – RECALL. In collaborazione con il centro di ricerca CETMA di Brindisi, siamo inseriti in progetti finalizzati all’utilizzo della nostra materia prima seconda (denominata Polimar) in cicli industriali successivi. Questa capacità attrattiva (consideri che nel progetto SUSCON partecipano 17 partner tra i quali BASF, Fraunhofer Institut, Veolia, Acciona ecc.) ci offre l’opportunità di vedere sviluppati i nostri progetti e di divenire fonte per altri nuovi progetti. Cito, e se vorrà approfondiremo, il progetto di riciclo di pannolini post-consumo con Fater Spa di Pescara proprietario dei marchi Pampers e Lines.

Solo con l’innovazione e la ricerca ci possiamo dare un’opportunità:in questo noi abbiamo sempre creduto!

Abbiamo inoltre altri progetti con aziende private che ci chiedono di gestire con loro innovazioni inserite nei concetti di sostenibilità e green economy. Sempre più le aziende si rendono conto che l’arma vincente è collaborare e essere sostenibili, cioè seguire ed essere responsabili del percorso di vita del loro prodotto affinché alla fine sia adeguatamente gestito.”

Carla Poli ed il figlio Alessandro fondatori del Centro Riciclo di Vedelago

Primo non sprecare, secondo differenziare, terzo riciclare, al terzo invito ci pensate voi, ma ai primi due è necessaria una costante opera di educazione e formazione, come vi muovete in questo senso?

“Da sempre abbiamo sentito l’esigenza di comunicare ed educare i futuri adulti. “Ma come?” ci siamo chiesti. Dopo varie iniziative di comunicazione, nel 2004 abbiamo pensato di incaricare uno dei più prestigiosi fumettisti italiani, Paolo Ongaro di Treviso, di parlare con il linguaggio del fumetto ai ragazzi e bambini, con i temi dell’ambiente e dell’ ecologia, pubblicando così la serie “Rici & Flay”. Già allora abbiamo iniziato a parlare di sostenibilità ed infatti il progetto lo chiamammo “educare allo sviluppo sostenibile”, perché l’intento era far capire che il mondo stava cambiando e noi tutti con esso. Ai ragazzi delle scuole primarie ho dato molto del mio tempo, perché credo che loro siano lo strumento per modificare le abitudini e creare nuovi pensieri. Sono stata in più di 300 Istituti negli ultimi 10 anni per dialogare con loro e spiegare che l’ambiente sono loro e che loro lo possono rendere sostenibile. Nel seguito abbiamo compreso l’esigenza di rivolgere l’attenzione anche ai più piccoli e così con Lisa Pietrobon maestra di una scuola dell’infanzia di Castelfranco Veneto, abbiamo pubblicato la collana “il Draghetto Mangiarifiuti”. I bambini protagonisti con giochi e attività dirette per capire l’ambiente e il concetto di riciclo. Il mondo però cambia molto velocemente e sono stati proprio i ragazzi delle superiori che mi hanno incentivato alla costruzione di un sito internet più comunicativo, che parlasse un linguaggio moderno e fosse in grado di esprimere i concetti di cui abbiamo parlato. Vorrei però anche raccontarle un aneddoto al tempo divertente e significativo al tempo stesso. Un giorno mi ha telefonato un signore che in qualità di presidente di un circolo per anziani di un Comune limitrofo, imbarazzato mi confessava che a seguito di una visita fatta dalla scuola dell’infanzia del loro Comune gran parte dei loro nipotini li avevano ripresi perché non conoscevano il Centro Riciclo Vedelago e le sue attività e soprattutto il valore del recupero dei materiali dopo il consumo. Così mi chiedeva di organizzare una visita per togliersi dall’imbarazzo nei confronti dei nipoti. Non c’è limite d’età per imparare e informarsi.”

Che cosa deve fare un’azienda che intende usufruire dei vostri servizi ?

“Alle aziende abbiamo dedicato uno spazio molto importante. In un settore come il nostro affollato di aziende che propongo servizi con l’obiettivo di destinarli dove costa meno, discariche o inceneritori, con il nostro Responsabile Commerciale abbiamo inteso cambiare radicalmente il punto di vista. Con la convinzione che i rifiuti non esistono, ma che esistono materiali, abbiamo dimostrato che applicando una raccolta differenziata spinta in azienda, la stessa per effetto del nuovo sistema avrebbe risparmiato soldi poi riutilizzabili in altre attività dell’azienda. La sorpresa maggiore è stata che alcune aziende pur continuando a pagare la tariffa pubblica, sono arrivate a risparmiare anche fino al 60% dei costi per la gestione dei rifiuti. Come è possibile? dirà lei. Semplice abbiamo dimostrato che il rifiuto secco nelle aziende non esiste, è una conseguenza di comodità e vecchie abitudini e che una volta compreso il nuovo sistema, attraverso di esso si genera risparmio. Mia nonna diceva “chi sparagna guadagna” cioè il risparmio genera guadagno e penso avesse proprio ragione. Questo progetto denominato CRV100%AZIENDE è stato lanciato lo scorso 22 Febbraio ed è ben spiegato nel sito di centro riciclo vedelago: www.centroriciclo.com. Siamo anche in grado di gestire contratti molto più complessi utilizzando il sistema del general contractor prendiamo in gestione tutti i rifiuti prodotti dall’azienda, anche quelli pericolosi, garantendo una gestione professionale e la competenza della ns. struttura commerciale. Proprio in questi giorni siamo stati contattati da un’azienda di costruzioni lombarda che sta realizzando un autogrill nella zona di Milano. A loro abbiamo proposto il progetto, perché l’autogrill in costruzione è sottoposto a certificazione LEED (concetti costruttivi finalizzati al risparmio energetico, alla sostenibilità ambientale, all’ecologia ecc.): il problema maggiore e probabilmente non superabile è la distanza, i costi di gasolio e automezzi sono divenuti proibitivi e così abbiamo deciso di circoscrivere la nostra zona d’intervento nella Regione Veneto. Ma quello che ci ha attratto e che speriamo arrivi anche in Veneto è un nuovo modo di pensare l’edilizia, che non può essere solamente il “tirar su case”, ma deve cambiare pensando alla sostenibilità di ciò che sta si facendo.”

Ci parla del vostro accordo con la Fater Spa?

“Fater Spa è per noi un’opportunità seria ed importante. Per chi non la conoscesse, Fater è una joint venture tra la multinazionale Procter & Gamble e l’italiana Angelini Farmaceutici. Come ho già detto produce pannolini e assorbenti a marchio Pampers e Lines. Il progetto proposto dal Dott. Marcello Somma, soustenibility manager di Fater Spa, è stato quello di cercare una tecnologia per il riciclo dei pannolini, ma anche di creare una filiera sostenibile. Loro in

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