Il significato e i vantaggi ambientali del riciclo

Il significato e i vantaggi ambientali del riciclo

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Riciclare significa in primo luogo trasformare un rifiuto in una nuova risorsa, ovvero allungare il ciclo di vita di un prodotto oltre la conclusione del suo scopo originario. Questa attività rappresenta di per un sistema per ridurre la produzione di nuovi manufatti ed un risparmio di materie prime che vengono sostituite dalle materie prime seconde. Ma esiste un modo per quantificare l’impatto ambientale dell’attività di riciclo, e confrontarlo con l’analoga produzione di materia prima vergine? Sicuramente la metodologia LCA si presta a questo scopo, ed è proprio su questo tipo di analisi che si basano i dati presentati nel trattato “Il riciclo ecoefficiente”, edito da Edizioni Ambiente nel 2008, a cura di Duccio Bianchi.
Le analisi condotte in merito agli effetti del riciclo sui consumi energetici, indicano come la produzione 930.000 tonnellate di granulo PE-PP rigenerato, rispetto all’analoga produzione in materiale vergine, permetta il risparmio di 1.203.905 tonnellate di petrolio equivalente (TEP),  ovvero 1,29 tonnellate per ogni tonnellata di produzione. Analogamente, parlando di emissioni di CO2 equivalente, lo stesso quantitativo di granulo rigenerato consente, rispetto al vergine, di risparmiare 1.211.558 tonnellate, ovvero 1,30 tonnellate per ogni tonnellata di produzione.
Uno degli obiettivi del Marchio PEV è quello di consentire alle aziende di riciclo di misurare le proprie emissioni. Questo per ottenere dati specifici da confrontare con la produzione di materia prima vergine, e verificare i vantaggi legati al proprio processo produttivo.

 

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