Il riciclo sul territorio italiano
Uno degli aspetti fondamentali tenuti in considerazione da CARPI nella stesura del Codice di Condotta PLASTIC ECO VILLAGE è quello della territorialità di approvvigionamento di un’azienda. Nel caso di un riciclatore di imballaggi di plastica, due dei fattori che contribuiscono a determinare la “Classe Ambientale” assegnata sono:
Approvvigionamento entro un raggio di 250 km dall’azienda (realtà regionale);
La sua capacità di approvvigionarsi sul territorio nazionale oppure sul territorio europeo.
Certificare che le aziende di riciclo recuperano i rifiuti generati in Italia aumenta il valore “sociale” del riciclo: un’azienda che tratta rifiuti generati sul territorio in cui si trova svolge il proprio servizio a vantaggio di quel territorio, e sempre su di esso si ripercuote il beneficio ambientale dato dalla corretta gestione del rifiuto.
In questo modo le modalità di gestione del rifiuto di plastica (dalla raccolta al riciclo) sul territorio nazionale sono regolamentate da norme comuni e di derivazione europea.
Infine, sotto il profilo ambientale, un raggio di approvvigionamento ristretto permette all’azienda di ridurre l’impatto del trasporto su gomma, ipotesi confermata dai primi dati raccolti sulle analisi condotte.
A titolo esemplificativo, basti pensare che se la fase di approvvigionamento avviene per il 90% nel raggio di 250 km dalla sede aziendale, l’impatto ambienale si attesta circa su 22 kg di CO2 per ogni tonnellata trasportata. Nel momento in cui la raccolta “entro raggio” scende al 60%, le emissioni aumentano del 15% e raddoppiano se il riciclatore si approvvigiona su tutto il territorio nazionale ed in parte nei paesi confinanti (p.es. Francia o Germania).
Approfondisci l’argomento consultando l’articolo principale
Fonte:
Argomenti trattati: Notizie dal Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia
Altre informazioni inerenti Il riciclo sul territorio italiano: , , http://www.consorziocarpi.com/feed/rss, Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia – Pagine Recenti,