In prossimità di un Natale che sommergerà i bambini di giocattoli nuovi, ci si trova a fare un inventario di quelli che già invadono le camerette. Alcuni giocattoli in buono stato, vengono donati alle case famiglie o alle chiese ma, esistono giocattoli rotti che costituiscono un pericolo per i bambini, quindi risulta opportuno eliminarli completamente. Se i tuoi bambini hanno dei giocattoli rotti, devi smaltirli correttamente, ma come? Non basta gettarli nell’indifferenziata e avere la coscienza pulita. Fare la raccolta differenziata a volte costituisce un vero e proprio rebus, a cui solo l’informazione sa dare la soluzione: perché le palette delle macchinette del caffè vanno nell’indifferenziata? Perché nonostante siano fatte in plastica riciclabile, le aziende produttrici, in passato, non avevano pagato un obolo valido che si occupasse di smaltimento. Le regole cambiano inoltre da regione a regione e quindi, i propri giocattoli da smaltire, risultano quasi in un limbo inclassificabile. Iniziamo però per gradi. Esclusi i giocattoli fatti di carta e plastica, la maggior parte dei giochi sono elettronici, quindi dei RAEE. Secondo una stima, solo 2 su 100 vengono smaltiti in un modo consapevole. Una banale console del peso di 2 Kg, contiene il 45% di ferro, un 20% di plastica, un 4% di alluminio e il restante è costituito da rame e da una piccola percentuale di metalli preziosi e terre molto rare che possono essere reinserite nel ciclo del riciclo e produttivo. Alla luce di questa semplice immagine, dovremmo tutti armarci per una documentazione corretta.
La plastica: occhio a quale acquistare
Si sa che negli ultimi tempi, la plastica ha scatenato una vera rivoluzione. Ai suoi albori è stato presentato con un materiale alternativo, leggero, lavabile, economico e facile da produrre. Grazie a queste sue iniziali caratteristiche, la plastica è stata impiegata anche nella produzione dei giocattoli. Come differenziare i vari tipi di plastica per capirne la destinazione di riciclo? Le plastiche sono:
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Polietilene (PE): utilizzato per sacchetti, nastri adesivi, bottiglie, tubi e giocattoli.
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Polipropilene (PP):impiegato nella produzione di oggetti per l'arredamento, contenitori alimentari, flaconi per detersivi e prodotti per l'igiene personale.
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Cloruro di polivinile(PVC): impiegato per la produzione di vaschette per le uova, tubazioni, pellicole isolanti, muri di casa, nelle porte e nelle finestre.
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Polietilentereftalato(PET): pensato per le bottiglie di bibite, come acqua minerale e bevante gassate.
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Polistirene o meglio noto come polistirolo(PS):per la produzione di vaschette per alimenti, posate, tappi e piatti.
Il nostro impegno è uguale al nostro futuro
Alla luce di queste declinazioni, sembra evidente quanto sia importante fare attenzione ai giochi che acquistiamo per i nostri bambini. Meglio preferire giocattoli artigianali, in legno, puzzle, giochi in scatola, invece della solita plastica. Se siamo proprio obbligati a scegliere la plastica, allora optiamo per quella PE, PET ma mai PVC, classificata come plastica pericolosa: la plastica riciclabile è un segno di sostenibilità e solidarietà ambientale. Scegliere un giocattolo per un bambino è una scelta importante, non tanto in relaziona a quanto gli piacerà, ma in relazione all’impatto che avrà sul pianeta. Quale sarebbe il valore da trasmettere a un futuro adulto, se regalassimo un oggetto senza tener conto della sua sostenibilità? Alla luce di questa parentesi previa apertura natalizia, si ricorda a tutti quanto è importante segnalare presenze, sul suolo urbano, di rifiuti altamente pericolosi, come ad esempio la Nova Ecologica che intende supportare tanti progetti di smaltimento amianto a Roma e di altri materiali pericolosi quindi, in previsioni di possibili lavori o altro, fare una chiamata costituisce una forma di rispetto per sé stessi, per i propri concittadini e per il proprio pianeta.